Ciao ragazzi, per prima cosa volevo farvi i complimenti per il vostro lavoro, so quanto sia difficile mantenere vivo e puntuale un podcast. Complimenti davvero! In qualche occasione ci siamo sentiti su twitter ma oggi ho deciso di prendermi qualche minuto per scrivervi dopo aver ascoltato la puntata 418 (in ritardo purtroppo). Nello specifico riguardo al tema iPhone vs macchina fotografica un tema che mi sta molto a cuore. Mi occupo di postproduzione fotografica da diversi anni e per deformazione personale mi ritrovo (senza volerlo :D ) a fare test fotografici sui vari dispositivi che mi capitano sotto mano. Non voglio soffermarmi sulla classica domanda, è meglio una mirrorless o un iPhone perché il discorso secondo me va visto da due punti di vista diversi: comodità e prestazioni. Una fotocamera come può essere una Sony A7 (se non sbaglio quella menzionata da Luca in puntata) è drasticamente superiore su qualsiasi fronte rispetto ad un iPhone per una mera questione fisica, la dimensione del sensore e le ottiche. In due parole non un altro mondo ma un altro pianeta. Ma non è questo il punto. Da inizio anno ho acquistato un iPhone XS che è andato a sostituire il mio vecchio iPhone 6 e da quel momento la “scimmia” di voler acquistare una compatta da portare con me quotidianamente per fare foto di una certa qualità è svanita. In tutto questo sto tralasciando il discorso corredo fotografico professionale che utilizzo in studio per ovvie ragioni di peso, spazio e tutto quello che ne consegue. Il fatto è che Apple a mio avviso ha fatto un lavoro pazzesco lato software. Per quanto i sensori montanti su XS siano Sony BSI di ultima generazione la magia, passatemi il termine, è in fase di sviluppo della foto. L’approccio che ho usato per fare i vari test volti a calmare la mia curiosità è molto semplice e per quanto possibile oggettivo. Ho semplicemente messo su cavalletto l’iPhone e scattato coppie di foto in varie situazioni di luce. Il primo scatto fatto con l’app “Fotocamera” di sistema e il secondo con l’app “Halide” che permette di scattare in formato RAW (file .DNG nel caso di iPhone). Fatto questo ho sviluppato i file RAW con Capture One (programma di riferimento nel in questo ambito) e con Adobe Camera RAW (motore utilizzato sia da Adobe Photoshop che da Adobe Lightroom). Non sto qui a dilungarmi passo subito al responso. In alcuni casi regolando con un buon occhio lo scatto si riesce ad arrivare ad un risultato molto vicino a quello fatto in automatico da iPhone (in HEIC o JPEG), in altri casi e con altri intendo molti non c’è modo di arrivare alla qualità incredibilmente alta degli scatti fatti con l’app di sistema. Per quanto si possa lavorare il file RAW non si riesce ad arrivare al dettaglio, ai colori e alla gamma dinamica che si ha con il file sviluppato da iPhone, mi riferisco specialmente alle ombre dove si nota di più il rumore o nei casi di scarsa illuminazione. Questo significa che generalmente scattando nella modalità più automatica possibile cioè quella utilizzata dalla maggior parte delle persone si riesce ad arrivare al risultato migliore. Logicamente non c’è nulla di strano se pensiamo che uno scatto in RAW non è altro che uno scatto “puro” fatto dal sensore mentre quello restituito dall’app Fotocamera è frutto di un complesso algoritmo sviluppato da Apple che utilizza più scatti. Non ci sono molte informazioni a riguardo se non quelle presentate da Philip Schiller durate il WWDC 2018 dove si parla di più livelli di analisi dell’immagine, scatto multiplo con “Zero shutter lag” e relativa fusione dei vari scatti che comporta a detta loro un trilione di operazioni per foto! Tutto sotto il cappello di “Smart HDR” (https://youtu.be/wFTmQ27S7OQ?t=4018). Sotto questo punto di vista non c’è paragone con una fotocamera mirrorless o reflex che sia. Sony ad esempio nella serie A7 hanno implementato funzionalità software da paura come l’autofocus che insegue gli occhi e analisi dell’immagine in tempo reale ma sono automatismi volti ad aiutare il fotografo ad ottenere lo scatto migliore possibile, è quasi scontato che poi ci sarà una fase di sviluppo. In questo caso non sono consentiti artefatti di alcun tipo cosa che magari su iPhone più capitare, come ad esempio lo sfocato ricreato o qualche effetto “ghost” causato dalla fusione di più scatti. Detto questo l’affermazione “scatta meglio l’iPhone di una macchinetta fotografica normale” regge alla grande se la mettiamo nel contesto di uno scatto fatto al volo da chi non è del mestiere, e a dirla tutta in alcuni casi anche chi è del mestiere non riesce ad arrivare alla qualità di iPhone senza dover scattare più foto e passare poi ad una postproduzione non proprio veloce. iPhone lo fa al volo e in un modo incredibilmente accurato. Se lo scopo è quello di scattare foto ricordo per un uso classico e non professionale iPhone specialmente nelle ultime due versioni X e XS è fantastico! Scusate la mail lunghissima ma ho preso la palla al balzo visto che ne avete parlato in puntata ed è un tema molto ricorrente. Grazie per il vostro tempo, a presto Manuel